Una vignetta tratta da una vecchia storia dei Fantastici Quattro, disegnata da Jack “il Re” Kirby. Tizio addormentato seduto su un water con uno sturalavandini tra le gambe. Applausi.

Come è andata la giornata di lavoro oggi? Una palla… Ho dovuto fare i salti mortali per sbarcare il lunario!

Amarcord… Rimettendo a posto un po’ di cose è saltata fuori una vecchia brochure di presentazione dell’agenzia di pubblicità Classic dove lavoravo nella mia vita precedente, quando ero giovane e avevo i capelli! Stento io stesso a riconoscermi nella foto del “paginone centrale” in mezzo a tutto lo staff!

Anche nei fumetti, come nei film, rimangono sul tavolo degli autori alcune scene scartate e impostate in modo diverso rispetto alla versione finale. Ecco le prime due pagine del numero nove di Greystorm, abbastanza diverse da quelle poi reimpostate secondo un nuovo taglio e stampate sull’albo. Click sull’immagine per ingrandirle.

Dopo mesi di attesa ecco che sul tetto di casa sono finalmente arrivati i pannelli fotovoltaici. Considerando le sfighe varie che mi hanno colpito negli ultimi tempi, posso affermare tranquillamente che, al momento della prossima attivazione dell’impianto tra circa un mese, nella provicia di Torino inizierà il periodo della nuova glaciazione. Durerà vent’anni.

Grazie al Magazine di Fantascienza.com per averlo segnalato. Esilarante!

Oggi mia mamma, che tra l’altro compie 81 anni, mi ha chiesto se si riusciva a trovare un beccuccio a spazzola di ricambio per il suo aspirapolvere. Ho fatto una ricerca su internet e ho scoperto che l’unica possibilità di scovare quel pezzo era presso un antiquario o qualche collezionista di oggetti antichi. Già, perchè il fedele aspirapolvere di mia mamma è un Hoover Costellation del 1960. Un gioiello di tecnologia e design che ti segue fedele come un cagnolino per tutta la stanza sostenuto da un cuscinetto d’aria. Un aspirapolvere di cinquant’anni fa. Cinquant’anni! Parallelamente in questi giorni mi trovo a dover portare in riparazione un televisore lcd, sempre di mia mamma, che ha tirato le cuoia dopo soltanto un anno dall’acquisto. D’accordo che è ancora in garanzia, però questa cosa è il sintomo di come sono cambiate le cose in cinquant’anni. La tecnologia di allora era fatta per durare, quella di oggi è usa e getta. E’ il progresso.

Ho visto sul blog V.O.C. (Vietti, Olivares, Checchetto) che Giancarlo ha pubblicato le prime immagini relative alla prossima Guerra dei Mondi di Nathan Never. Non credo quindi di rivelare nulla di “spoileroso” postando questa immagine tratta dalla storia alla quale sto attualmente lavorando, scritta da Stefano Vietti.

Il titolo del post è preso a prestito da uno storico giochino della Settimana Enigmistica. Si mettono in relazione due immagini ad un primo colpo d’occhio identiche ma che differiscono in tanti piccoli particolari e il gioco sta nello scovarli. Parlando di fumetti, una volta che una storia è completata e quindi tutte le tavole sono state consegnate, in redazione viene effettuato il lavoro di revisione e correzione. Sovente, se i tempi lo consentono, le correzioni da apportare ai disegni le faccio personalmente. Altre volte le modifiche neccessarie, se di minima entità, vengono fatte direttamente in redazione, più che altro per motivi pratici e di tempo. E’ divertente sfogliare l’albo uscito in edicola e scoprire le differenze tra il lavoro consegnato e quello stampato. Ecco qui sotto quattro tavole originali così come sono state consegnate. Cliccateci sopra per ingrandirle e se avete tra le mani l’albo di Storie da Altrove scoprite le differenze!

Ultimamente sono bersagliato un bel po’ dalla sfiga, soprattutto per quanto riguarda i miei strumenti di lavoro. Da tempo ho abbandonato carta e matita  e utilizzo solo la tavoletta grafica che è una gran figata e mi ha permesso di superare la mia paura di sbagliare permettendomi di sperimentare sul disegno in tempo reale e quindi di ottenere, secondo me, dei risultati migliori. Peccato che nel giro di quattro mesi il mio PC sia stato colpito ed affondato ben due volte da un fulmine. Dopo il disastro successo a maggio, lunedì scorso il fulmine bastardo guidato da Murphy e da tutte le sue dannate leggi ha colpito ancora. Memore del disastro precedente che mi aveva obbligato a rottamare anche la vecchia tavoletta, d’abitudine alla fine della giornata di lavoro avevo staccato tutte le spine e le prese di alimentazione. Ma il cavo di rete che collegava il PC al modem, quello, no. E così il dannato Murphy ha indicato la via più breve alla scarica letale per friggermi nuovamente il PC. Taccio su tutti i casini possibili ed immaginabili inerenti ai primi inutili tentativi di riparazione, sarebbe troppo lunga. Alla fine il PC è stato portato via per essere rianimato con calma e con dovizia di mezzi in un laboratorio specializzato. (Grazie, mago Piso!) Così oggi finalmente vado a ritirare il computer redivivo e, ciliegina sulla torta, durante il viaggio in macchina un sasso sollevato da un camion che mi precedeva mi scheggia il parabrezza. Che dire?

Ah, per la cronaca sono assicurato, ma adesso sono stato costretto a stipulare una nuova polizza con un’altra compagnia perchè l’assicurazione precedente ha pensato bene di stracciare il contratto. Uno sfigato come me a loro non conveniva più.

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