sfighe

Da tempo un caro amico cerca di convincermi a tornare a giocare a pallone. Da ragazzo giocavo in porta. A me piacerebbe da matti, ma mi sono sempre trattenuto perchè, sostanzialmente, ho paura di farmi male. L’operazione che ho subito anni fa mi rende un soggetto a rischio, in più metti mai che mi sloghi un polso e che debba rimanere fermo col lavoro per un paio di settimane… Tragedia! Stavolta però ho ceduto. Mi sono presentato in campo con la mia maglietta rossa e i calzettoni gialli, per giocare non come portiere ma come attaccante. Al calcio di inizio ho subito toccato la palla che ho passato ad un mio compagno il quale, dopo una galoppata sulla fascia me l’ha restituita al limite dell’area avversaria. Vedo la porta, mi allungo verso il pallone preparandomi per il tiro e mi sento mancare la terra sotto i piedi. Finisco in una buca profondissima e vado a sbattere la testa. Contro il comodino del mio letto. Mi risveglio per terra con un bernoccolo in fronte; in tutta la vita non mi era mai capitato di cadere dal letto. A 46 anni sono evidentemente troppo vecchio anche solo per sognare di giocare a pallone.

Ultimamente sono bersagliato un bel po’ dalla sfiga, soprattutto per quanto riguarda i miei strumenti di lavoro. Da tempo ho abbandonato carta e matita  e utilizzo solo la tavoletta grafica che è una gran figata e mi ha permesso di superare la mia paura di sbagliare permettendomi di sperimentare sul disegno in tempo reale e quindi di ottenere, secondo me, dei risultati migliori. Peccato che nel giro di quattro mesi il mio PC sia stato colpito ed affondato ben due volte da un fulmine. Dopo il disastro successo a maggio, lunedì scorso il fulmine bastardo guidato da Murphy e da tutte le sue dannate leggi ha colpito ancora. Memore del disastro precedente che mi aveva obbligato a rottamare anche la vecchia tavoletta, d’abitudine alla fine della giornata di lavoro avevo staccato tutte le spine e le prese di alimentazione. Ma il cavo di rete che collegava il PC al modem, quello, no. E così il dannato Murphy ha indicato la via più breve alla scarica letale per friggermi nuovamente il PC. Taccio su tutti i casini possibili ed immaginabili inerenti ai primi inutili tentativi di riparazione, sarebbe troppo lunga. Alla fine il PC è stato portato via per essere rianimato con calma e con dovizia di mezzi in un laboratorio specializzato. (Grazie, mago Piso!) Così oggi finalmente vado a ritirare il computer redivivo e, ciliegina sulla torta, durante il viaggio in macchina un sasso sollevato da un camion che mi precedeva mi scheggia il parabrezza. Che dire?

Ah, per la cronaca sono assicurato, ma adesso sono stato costretto a stipulare una nuova polizza con un’altra compagnia perchè l’assicurazione precedente ha pensato bene di stracciare il contratto. Uno sfigato come me a loro non conveniva più.

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