Una volta di una persona di una certa età piena di vigore e interessi si diceva: “Ha l’entusiasmo di un ragazzino”. In questo periodo sto lavorando ad alcuni progetti con dei coetanei. Gente dai quaranta ai cinquant’anni e oltre. Gente che dopo una giornata di duro lavoro magari tira tardi fino alle due, tre di notte fantasticando sulle cose da fare, con gli occhi che brillano di entusiasmo quando si discute, si progetta, si costruisce insieme. Per contro vedo in giro una gran maggioranza di giovani che trascinano a fatica i piedi e parlano del nulla bofonchiando monosillabi. Non voglio generalizzare, non sono tutti così per fortuna, ma quelli che si distinguono è perchè hanno l’entusiasmo e l’energia di un uomo di mezza età.

Non posso non segnalare il divertente fake trailer di E.T. 2!

Estratto dalla pagella del primo quadrimestre di mio figlio, prima superiore… Sex Orale a tutto andare!? Non ci sono più le scuole di una volta…

Senza parole, ascoltare in religioso silenzio.

Due vignette tratte dalle storie in lavorazione. Nathan Never – La Guerra dei Mondi e Storie da Altrove – 1861

Grazie a Stefano Vietti per avermi segnalato questo video!

Un altro mix tra la Guerra dei Mondi e Storie da Altrove, Nathan spara e Aldous risponde! Click sull’immagine per ingrandirla.

Il 21 gennaio in USA riprende Fringe. Nell’episodio sarà guest star il mitico Christopher Lloyd, in questa foto in compagnia del sempre più bravo John Noble. Un’accoppiata da non perdere!

Geniale titolo in prima pagina sull’Eco del Chisone di questa settimana. Affermazione scontata o misteriose sparizioni di cadaveri?

Splendido compito per le vacanze di Natale assegnato dalla professoressa di italiano a mio figlio: leggere “Farenheit 451”. Titolo che più o meno tutti conoscono no? Sì, insomma, quello dove bruciano i libri… Io ne conoscevo la trama però non lo avevo mai letto. Forse da bambino avevo visto il film di Truffaut in tv, ma ero troppo piccolo per apprezzarlo. Quindi ho colto l’occasione per leggerlo insieme a mio figlio e sono rimasto meravigliato dall’attualità e dall’universalità delle tematiche affrontate in questo piccolo capolavoro.  Cito uno dei passaggi che più mi ha colpito. “Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l’albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l’uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita”.

Eh, sì, ogni tanto fare i compiti dà soddisfazione.

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