Una volta di una persona di una certa età piena di vigore e interessi si diceva: “Ha l’entusiasmo di un ragazzino”. In questo periodo sto lavorando ad alcuni progetti con dei coetanei. Gente dai quaranta ai cinquant’anni e oltre. Gente che dopo una giornata di duro lavoro magari tira tardi fino alle due, tre di notte fantasticando sulle cose da fare, con gli occhi che brillano di entusiasmo quando si discute, si progetta, si costruisce insieme. Per contro vedo in giro una gran maggioranza di giovani che trascinano a fatica i piedi e parlano del nulla bofonchiando monosillabi. Non voglio generalizzare, non sono tutti così per fortuna, ma quelli che si distinguono è perchè hanno l’entusiasmo e l’energia di un uomo di mezza età.

Una risposta a L’entusiasmo di quelli di mezza età

  • enrico scrive:

    L’entusiasmo è una condizione mentale permanente….non ti abbandona mai, se non transitoriamente…. muore per crisi e risorge rinnovandosi senza mai rivelare il mistero del suo moto perpetuo.
    Non ne farei una questione di età…ma di opportunità.
    Il mondo attuale ha cancellato la fantasia, appiattito l’ispirazione e offre poche occasioni di rinnovamento.
    Il nostro motore è acceso dall’infanzia….il carburante è ed era la fantasia che ci accompagnava nel creare giochi nuovi, (almeno per noi….).
    Oggi la fantasia è stata uccisa dalla mancanza di noia, che era lo stimolo principale al rinnovamento e alla creatività.
    La noia è stata annientata da un mondo preconfezionato e omologato, Il “vuoto pneumatico” generato nei giovani da televisione e internet dettano i tempi di una cultura frammentaria e superficiale, raccontando false verità e creando falsi miti. E’ stato già fatto, detto, filmato, cantato e suonato…quasi tutto.
    L’attuale …..è una citazione continua, autoreferenziale, dove le chiavi del successo ripetono sempre gli stessi modelli, in un infinita coazione a ripetere.Che noia!!!
    Ecco…….lo stimolo per la fantasia!
    Tuttavia essere diversi e originali è pericoloso…si potrebbe non avere successo…..
    Il successo è guidato da percorsi già decisi, da clichet socio-culturali poveri e scontati, e perfino fare il cantante o il musicista oggi deve passare per la costruzione di un modello artificiale, deciso da altri, che è già stato visto e sentito mille volte.Altrimenti non “sfonda”.
    Mi viene in mente quello che diceva ieri sera Greg Lake, (King Crimson, Emerson Lake & Palmer)…….
    Negli anni settanta la musica si faceva creando degli stili inconfondibili, e molto diversi fra loro, ma nessuno dei “grandi” faceva la propria musica pensando di vendere.Tutti inseguivano la creatività e finivano per creare uno stile personale e unico che produce sempre il successo.
    Nacquero stili di musica, come il Rock Progressivo, capace di creare brani di venti o trenta minuti……E tutti muti…….che ascoltavano….
    Oggi è improponibile.
    E’ sempre più difficile essere originali….forse non per dei cinquantenni entusiasti…….

    😉

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