Ecco una immagine presa da un sito che dice che l’albo 250 di Nathan Never è stato scaricato più di mille volte. Quanti altri siti come questo ci saranno? Al momento non dico altro, ma c’è da riflettere…

6 risposte a Fumetti pirata

  • CREPASCOLO scrive:

    Spero che sia un onesto sito pirata. Sto perdendo l’entusiasmo per gli arrembaggi virtuali da quando mi ritrovo a leggere perle come Nat Never che confessa di avere i capelli bianchi perchè non ha mai usato la brillantina Linetti, Linus Van Pelt che conduce uno show radiofonico o le avventure di Mickey Mouse, Dylan Dog e un uomo chiamavo cavallo Piedidolci.

  • Luigi Bicco scrive:

    Aiaiai. Di siti così mi sa che ce ne sono parecchi. Ma in realtà si ripropone l’annosa questione della pirateria. Personalmente credo che la maggior parte degli utenti che scarica fumetti in digitale, in assenza di questi, non comprerebbe comunque la rispettiva controparte cartacea. Almeno così la penso io. Ci sarebbe comunque da fare una stima, come sottintendi giustamente anche tu, di quante copie vengono lette in questo modo, da aggiungere alla fine alle copie di carta vendute. Non so che numero verrebbe fuori. Discorso interessante, comunque.

  • Roberto scrive:

    Sebbene la pirateria debba essere condannata sempre e comunque l’argomento dà spunti di riflessione sui quali vale la pena spendere qualche minuto. Una copia digitale permette:
    spunto 1: spazio zero. se non hai uno spazio per contenere tutti i numeri delle collane che segui sei costretto a privartene.
    spunto 2: portabilità. portarsi dietro le proprie collezioni nei propri viaggi o trasferimenti temporanei sarebbe comodo. o no?!
    spunto 3: disponibilità: se volessi leggere il nuovo numero di nathan never nel mio nuovo domicilio, in thailandia, potrei farlo.
    spunto 4: costi più contenuti: non c’è carta da stampare, la grande scusante dell’aumento (contenuto) del prezzo degli albi.
    spunto 5: leggere sulla carta è un’altra cosa. ma non per tutti è così.
    ok, forse ci vorrebbe più di qualche minuto… ma l’immagine pubblicata da giardo mi ha fatto venire in mente due cose.
    la prima è che un fumetto piratato è un furto perpetrato ai danni della sergiobonellieditore.
    la seconda è che non ho ancora capito se la sergiobonellieditore punta volutamente sul fascino retrò oppure non ha la capacità per proporre i propri prodotti adattandosi al mercato del momento. una guerra senza quartiere alla pirateria è auspicabile ma non è in questo modo che la si combatte. le major discografiche ne sanno qualcosa…

  • Sergio scrive:

    E’ davvero difficile valutare sia l’impatto che la pirateria ha sulle vendite dei fumetti, sia l’opportunità o meno di vendere anche il formato digitale per arginare il fenomeno. Nel caso di Nathan Never che, a quanto risulta dovrebbe vendere tra le 40 e le 50mila copie, si può a ragione ipotizzare che le copie digitali piratate vadano dal 5 al 10 per cento del venduto. Credo anch’io che chi scarica una copia digitale comunque non comprerebbe la copia cartacea. Penso in ogni caso che, presto o tardi, anche in Bonelli passeranno alla vendita del formato digitale, la vera sfida sarà vedere se ci sarà un pubblico disposto a comprarla, considerando che il fumetto da anni soffre la mancanza di un ricambio generazionale di lettori.

  • siggy scrive:

    non sono sicuro che tutti questi download siano “dannosi” – ci sono diversi studi commissionati dagli aventi-diritto che anche a distanza di anni arrivano spesso a conclusioni diametralmente opposte ai loro timori – ossia che buona parte di coloro che scaricano sono quelli che poi
    spendono di piu` – vedi questo articolo

    http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=19283

    poi c’e` anche una testimonianza di Neil Geiman che dice che la pirateria (e suppongo le scanlation) hanno aiutato le vendite anche in mercati che non pensava (video su youtube: neil gaiman piracy) insomma… secondo me non e` per forza un fenomeno sbagliato… in altri campi si e` dimostrato che se i consumatori sono messi in condizione di arrivare facilmente e convenientemente al prodotto finale allora non si affaticano a cercare l'<> illegale
    certo il discorso per la carta e` diverso…
    cio` nonostante conosco diverse persone che, una volta trovato un capolavoro in digitale, decidono di recuperare anche l’originale in formato cartaceo
    insomma… il discorso e` certamente complicato…

    • Sergio scrive:

      Interessante riflessione, in assenza di dati certi è complicato fare valutazoni, ma quello che hai scritto può essere in larga parte condivisibile.

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