Disegno per la copertina di Nathan Never 274

8 risposte a Di corsa sulla Luna

  • CREPASCOLO scrive:

    Quando il gatto è via eccetera . Figuriamoci quando il micio è altrove per sempre. SBE non amava il fantasy ( e Zagor allora ? ) e probabilmente è rimasto perplesso davanti al successo di Dragonero e ci ha pensato parecchio prima di autorizzare Brendon, ma immagino che vedere Nat Never soppiantato da Sir TechKat and his amazing Ironwing sarebbe stato un colpo inferiore solo al vedere Jerry Drake in versione rockabilly che suona con il vecchio Elvis.
    La mia talpa in via Buonarroti mi dice che è colpa VOSTRA – Mandanici e Giardo in testa – perchè non vi piace il delirìo tricologico di NN e avreste tanto preferito la spazzola simil Blade Runner del prototipo ( si vedano i giornali SBE in coda agli albi nel 1991 ndr ). Bel salto quantico bravi. Un cimiero da cui spunta lo scalpo di Patty Pravo. Pfui.

  • Gianluca scrive:

    Mmm non mi convince l’impostazione: troppi elementi, chi guarda non riesce a decidere su quale soffermarsi: c’è la Terra, c’è l’aquila, c’è il cavaliere col suo ingombrante cavallo (e nella versione a colori il cavallo ha anche disturbi elettronici sulle zampe, come fosse un ologramma), c’è Nathan. Io sono per le cover “scarne”, con uno o due punti focali.

    • Sergio scrive:

      Credo di avere disegnato copertine ben più incasinate in passato. Sono d’accordo che, in generale, è più facile che siano d’impatto le composizioni che si focalizzano su pochi elementi. Qui in fondo ci sono solo un cavaliere col suo falco che inseguono Nathan. La Terra fa parte dello sfondo ed è stata rappresentata più grande di quello che in realtà dovrebbe essere vista dalla Luna per incorniciare e legare meglio i personaggi in primo piano.

      • Gianluca scrive:

        Hai ragione, ma per me il problema è la Terra là dietro: pur facendo parte dello sfondo, è stata colorata in maniera così brillante da emergere in primo piano, andandosi ad aggiungere agli elementi principali e rendendo confusa tutta la scena. Un’altra conseguenza di quel colore brillante è che il falco diventa superfluo.
        Quindi non è colpa tua, ma il risultato finale lo giudico così.
        In generale, non potresti convincere Cozzi ad usare una gamma di colori meno fluorescenti e accesi? NN dev’essere avventuroso ma intimista!!

        @Ale: anche a me Giardo piace molto, anzi spesso (come in questo caso) preferisco le versioni in b/n piuttosto che quelle colorate.

        • Sergio scrive:

          Non ho problemi a prendermi le mie colpe o, meglio, le mie responsabilità, ci mancherebbe!
          Riguardo i colori, ribadisco che non ho alcuna voce in capitolo, la questione è gestita in totale autonomia in redazione.

  • Ale scrive:

    Ok, come dice un mio amico, non sarà una copertina che urla “comprami!”, ma bisogna riconoscere che le cover di Sergio sono sempre di alto livello, questa compresa. Poi ritengo da profano che siano mille i fattori che contribuiscono alla scelta della composizione e contenuti finali… non ultimo ricordiamo che da sempre Bonelli, perlomeno per le testate storiche (Dylan Dog dell’ultima ora a parte), ha mantenuto un impostazione tradizionale. E’ vero, Castellini ha osato molto, ma successivamente le copertine di De Angelis erano soporifere (Oh, niente da dire come disegnatore, ci mancherebbe, mi riferisco alle cover). Ritengo che Sergio abbia portato un po’ della necessaria freschezza.
    Personalmente non leggo Nathan da tempo, ma le copertine rimangono per me un appuntamento fisso.

    • Sergio scrive:

      Grazie mille per le tue considerazioni Ale, però non sono stato abbastanza bravo da fare delle cover che ti convincessero a tornare a leggere Nathan… Sigh!

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